Ogni articolo che scrivo ha un’impronta personale. Si, mi ero promessa di astenermi dai soliti blog in cui si spaccia per ‘’verità assoluta e insostituibile’’ l’esperienza diretta. Ma come si può scrivere secondo voi, con intenti del genere? Provate a buttar giù qualche parola senza voler provocare, influenzare, condizionare o cose simili. Im-pos-si-bi-le. Quindi, esperienza diretta sia. Ho iniziato nella mia cameretta e non l’ho mai dimenticato, ma ho imparato proprio da lì che nessuno cresce per volontà divina. In che senso? Semplice. Prima che potessi permettermi dei corsi, il mio livello era sempre grossomodo costante. Nessuna crescita, nessuna decrescita. Poi ho deciso di intraprendere dei percorsi formativi, prima che dei corsi professionali singoli. Ovvio che io abbia notato un’enorme differenza. La mia insegnante, infatti, riusciva a seguire il mio livello di formazione e a definire dei precisi obiettivi via via di superiore portata. E’ falso pensare che in un percorso accademico sia minore la quantità di informazioni che si apprendono, e ne sono sempre stata fermamente convinta. Ho appurato nel corso della mia crescita professionale che ciò che più arricchisce è il confronto cogli altri, specie se si condivide una determinata passione. E ho avuto la conferma di questo soprattutto durante i miei corsi: avere l’insegnante ‘’a propria disposizione’’ non rende il corso più produttivo. Al contrario, ai percorsi accademici che ho frequentato, una sana e costruttiva competizione contribuiva ad ottenere risultati migliori. Sicure di aver ben riflettuto prima di rifiutare ‘’il buon confronto’’?